Storia

Storia del turismo sciistico al Terminillo

Se nei primi anni del Novecento erano pochissimi gli appassionati che risalivano il monte Terminillo - tra questi anche gli audaci alpinisti del C.A.I. di Rieti e di Roma che potevano trovare riparo nelle uniche due strutture già esistenti: l'ostello "La capanna Trebbiani", a quota 1615 mt. e il rifugio "Umberto I", a quota 2108 mt. - il boom turistico arrivò qualche anno dopo nel corso del regime fascista. "Impressionato dalla bellezza del massiccio montuoso", Benito Mussolini decise di lanciarlo turisticamente. Fu così che a partire dagli anni Trenta venne costruita la strada principale che da Lisciano arrivava fino a Pian De' Rosce, e successivamente completata fino al Terminillo.

Il 1940 segna, invece, la nascita della funivia, ancora oggi esistente e attiva. Il primo edificio del Terminillo fu costruito nella zona che venne poi denominata "Pian de' Valli", a poche decine di metri dal famoso Hotel Cavallino Bianco: un grazioso edificio in legno, dipinto di verde, che fu distrutto dal fuoco appiccato dai vandali negli anni Settanta. Fu proprio nell'intervallo di tempo che va dagli anni Cinquanta ai Settanta che il Terminillo visse il momento più alto del suo boom turistico: la "Montagna di Roma" divenne la località sciistica di riferimento di tutto il Centro Italia. Ricordiamo, il matrimonio di Gina Lollobrigida e Mirko Skofic, celebrato nella Chiesetta degli Alpini.

Gli anni '50-'60 rappresentarono la seconda età felice per il turismo e la vitalità della stazione turistica: attori e personaggi famosi vi soggiornavano abitualmente come Mario Girotti, Eduardo de Filippo, Tina Pica, il regista Zampa e molti altri ancora che dopo lo sci trascorrevano le loro serate al night «la Tavernetta» di Dino Zamboni. Grazie a questa dinamicità il Terminillo divenne la sede di molti alberghi e ristoranti.

Durante gli anni '80 e '90 la stazione sciistica del Terminillo ha cominciato a sentire la concorrenza delle piste abruzzesi e la mancanza di investimenti: attualmente c'è un piano di rilancio della Montagna di Roma ("Terminillo Stazione Montana"), che viene contestato però dal WWF Lazio e da altre associazioni a tutela della biodiversità del monte Terminillo.

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