Storia

La storia del Terminillo: le antiche origini

Le origini del Monte Terminillo si perdono nella notte dei tempi, precisamente nel Mesozoico. I primi insediamenti del territorio risalgono al 270 a.C., dopo la bonifica della piana di Rieti da parte dei Romani. Il turismo e gli studi iniziarono nel 1800, con la fondazione della Sezione CAI nel 1873

Bisogna scavare lontano per capire le origini del Monte Terminillo, precisamente nel remoto Mesozoico quando i movimenti della crosta terrestre portarono alla nascita della catena Appenninica, emersa dalle profondità marine.

Non è poi così raro e a quanto pare così strano trovare, incagliati nella roccia della montagna, fossili di conchiglie che ci ricordano e testimoniano l'origine della catena montuosa, rimasta incontaminata fino all'epoca in cui si formarono i primi insediamenti umani. Quando la piana di Rieti, completamente ricoperta dall'acqua, fu bonificata, era il 270 a.C. circa e furono i Romani a restringere l'area coperta da un grande lago alimentato dal fiume Velino e dai suoi affluenti, il Terminillo divenne un luogo di attrazione per insediamenti rurali e piccole comunità che vivevano di pastorizia, caccia (le montagne erano ricche di selvaggina) e raccolta del legname.

Da quel momento in poi lo sviluppo dell'area divenne sempre più veloce ed evidente: popolazioni pedemontane costituite da boscaioli, contadini e carbonai conoscevano sentieri e pendici a menadito e ben presto dovettero condividere la montagna con forestieri occasionali. Sparute visite da parte di esperti, studiosi e amanti della natura che compresero il valore enorme di queste montagne, si fecero sempre più assidue, tanto che nel 1873 nacque la Sezione Romana del CAI.
Per Terminillo iniziava una nuova era in cui l'attività turistica sarebbe diventata la risorsa principale del territorio.

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